11.03.2009

Chiusura

Carissimi amici,
come avrete già notato da soli sono passati due mesi abbondanti dalla pubblicazione dell'ultimo post. L'avventura di "Di terra di nuvole" è proprio arrivata alla fine.
Il mese di settembre - e già i mesi estivi avevano preparato la cosa - ha visto un mutamento consistente nell'ambito della mia carriera professionale. Ho deciso di prendere una nuova strada e mi sto preparando intensamente per farlo, mentre continuo a portare avanti i progetti in corso. Questo lavorio interiore ed esteriore mi ha tenuta lontana dal blog e l'impegno che si prospetta mi fa intuire che sarà opportuno pensare altri spazi per continuare il discorso.
"Di terra e di nuvole" rimane a vostra disposizione. Mi auguro che altri possano continuare a trovare qualcosa di interessante fra queste righe e ringrazio di cuore tutti coloro che hanno dedicato del tempo a leggere i miei post e a scrivermi.
Spero di potervi fare avere presto buone notizie e, magari, ritrovarvi altrove.

8.27.2009

ha 4 vite, ma a differenza dei gatti le sue aumentano.

8.10.2009

Vacanza

Carissimi, è arrivato anche per me il momento delle vacanze.
Ci risentiamo alla fine dell'estate!

7.27.2009

Playing for change

Playing for Change è un movimento multimediale fondato con lo scopo di ispirare, unire e portare pace nel mondo attraverso la musica. L'idea è nata dalla convinzione che la musica abbia il potere di abbattere le divisioni e superare le distanze che separano le persone.
Il progetto si avvale di uno studio di registrazione mobile, in modo da poter viaggiare verso la musica e i musicisti.

Playing for Change dal 2007 è anche una Fondazione.
Musicisti di tutto il mondo si esibiscono insieme in concerti a scopo benefico, per costruire scuole di musica e arte nelle comunità che hanno bisogno di ricostruire ispirazione e speranza. La band di Playing for change si esibisce in tutto il mondo e il viaggio non si ferma:

7.21.2009

Strangolapreti - Cucinare Meglio - Ricetta

Anche quest'oggi sono alle prese con uno dei miei soliti dilemmi: non ho voglia di cucinare, ma devo preparare la cena. Che fare? In cucina un cestino di pane raffermo mi guarda con aria di sfida e decido di non tirarmi indietro. Stasera si assaggiano gli Strangolapreti di Cucinare Meglio

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7.20.2009

si è portata il lavoro in giardino e adesso, finita la parentesi connessa, ci ritorna!!!

7.18.2009

ha portato a casa il rullante della banda per esercitarsi. Per fortuna non abita in condominio.

7.16.2009

La poesia di un insetto

Gli insetti, nella migliore delle ipotesi, mi lasciano perfettamente indifferente. Sbilanciandomi un po' di più direi che trovo simpatiche le formiche, buffi i bruchi, schifosi i ragni.
Adesso però la mia visione di questi esserini e, non esagero, del mondo non sarà più la stessa. Il merito di questa trasformazione spetta ad un film di Marie Perennou e Claude Nuridsany, "Microcosmos - Il popolo dell'erba". Uscito nel 1996, racconta la vita dei minuscoli abitanti di un prato, ripresi molto da vicino. A quelle dimensioni, il mondo acquista proporzioni gigantesche e i piccoli dettagli a cui non prestiamo mai attenzione svelano tutto il loro fascino. Sicuramente il mondo in cui viviamo non manca di fantasia.

lavora da casa ed è felicissima!

7.14.2009

C'è un pianoforte per strada

...anzi 30. Li hanno sparpagliati per Londra, come potete vedere in questa mappa: http://www.streetpianos.com/london2009/

Ogni pianoforte è a disposizione di chi lo voglia suonare: artisti e semplici passanti.
Ciascuno può appropriarsene, condividere la propria arte, invitare altri passanti a cantare qualcosa in compagnia. E lo hanno fatto, oh se lo hanno fatto :-)

Il progetto "Suonami, sono tuo" nasce dalla mente di Luke Jerram, che ha voluto costruire un'occasione di contatto e aggregazione tramite la musica.
Qui potete vedere come sta andando: http://www.lukejerram.com/projects/play_me_im_yours

Li mettiamo anche a Varese?

6.25.2009

Fallo e basta

E' uno slogan, ma non importa. Vorrei ricordarmene ogni volta che provo la tentazione di usare la ragionevolezza come alibi: JUST DO IT, fallo. Punto.
Le scuse non portano da nessuna parte.

6.24.2009

C'è molta vita off-line

e mi ci sono tuffata! Nonostante sia ancora imbrigliata dalle alcune terapie cui mi devo sottoporre e dal lavoro del mio dentista, giugno è stato un mese pieno di vita. Ho letto tantissimo (libri, articoli, blog...) e avuto la gioia di passare momenti molto intensi con le persone cui tengo di più.
Faccio una breve sintesi per i più curiosi, riservando maggiori dettagli ai prossimi giorni:
- ho ampliato la lista dei blog che seguo (e sono diventata una lettrice più sgamata: capisco molto più rapidamente cosa mi serve e cosa no) e che probabilmente dovrò aggiornare anche qui;
- ho debuttato alla cornamusa;
- sto riordinando le mie conoscenze in materia di musica e rimettendo le mani sul pianoforte;
- ho seguito il bell'evento organizzato da More than Zero in Triennale a Milano;
- ho ricominciato a vagare in Second Life e mi sono rifatta l'avatar.
Con un po' di pazienza riuscirò a condividere tutto questo con voi.
Ci vediamo presto

5.27.2009

Il rullante

Continua il viaggio nel mondo delle percussioni incominciato con il post "Body percussion". Oggi parliamo del rullante. Il rullante è un tamburo costituito da un fusto, due pelli (la superiore si chiama battente e l'inferiore risonante), cerchi che tengono tese le pelli, la cordiera e la macchinetta per azionare la cordiera. Il rullante può essere usato come componente della batteria oppure da solo in orchestra e in banda. Il tipico suono del rullante è prodotto dalla cordiera. Costituita da una serie di spirali metalliche (fili), la cordiera corre lungo il diametro della pelle risonante. Quando viene messa in tensione, entra a contatto con la pelle risonate e produce una caratteristica vibrazione. Il timbro del rullante varia anche in relazione al materiale con cui è realizzato il fusto. I rullanti in metallo hanno un suono più brillante, mentre quelli in legno producono in genere un suono dai toni più caldi. 
Per darvi un esempio di cosa si può fare con il rullante vi mostro questo video di Bruno Vitolo (funkybru), che saluto e ringrazio:


5.13.2009

Il dono del matrimonio


Lo scorso fine settimana ho ricevuto due grossi regali: il primo me lo hanno fatto Alessandra e Stefano, invitandomi al loro matrimonio, il secondo i miei zii Emanuela e Giorgio che hanno festeggiato il loro 25° anniversario di nozze.

Partecipare al matrimonio di una coppia di amici è sempre bellissimo: si condivide la loro gioia, ma si ha anche l'occasione per rinfrescare la propria. Dalla celebrazione di sabato mi sono portata a casa un frammento di omelia. Il sacerdote ha invitato gli sposi a chiedersi ogni giorno: cosa posso fare oggi perché il mio sposo (la mia sposa) sia felice di essere al mondo? Mi è tornato in mente quello che diceva un altro mio amico, anche lui sacerdote: non ci si sposa il giorno delle nozze, ci si sposa ogni giorno, ogni giorno ci si sceglie di nuovo e si dà inizio ad una nuova pagina di amore. Come si fa ad annoiarsi davanti ad una prospettiva del genere?

Di pagine d'amore ne hanno certamente scritte tante le coppie che insieme ai miei zii hanno ricordato domenica un anniversario importante: i 10, 25, 40, 50 e anche 60 anni di vita insieme.
Mi piace che ogni anno si trovi un momento speciale per riconoscere il valore della scelta di queste persone e per ringraziarle dell'amore che si donano reciprocamente e anche del coraggio che dimostrano nel rimanere uniti. Sono belli i volti dell'amore, a tutte le età.

(photo credits: allyrose18)

4.30.2009

Body percussion

Lo scorso autunno il mio amico R. mi ha chiesto se avevo voglia di suonare con la banda per i concerti di Natale: gli serviva qualcuno che suonasse il glockenspiel. Il glockenspiel è uno strumento delizioso (per i profani somiglia a uno xilofono, ma è in metallo) e spaccatimpani, rientra nella categoria strumenti a percussione, ma è in grado di emettere note di diversa altezza, quindi necessita di un suonatore in grado di leggere un rigo musicale. 
A R. pareva che una pianista potesse, tutto sommato, cavarsela discretamente. E in effetti per cavarmela me la sono cavata, e in più mi è rimasta una gran curiosità per il mondo delle percussioni, così allegro e variegato. 
Dopo aver passato anni ad esercitarmi sulla tastiera ogni volta che prendo in mano uno strumento nuovo mi metto alla ricerca di informazioni di ogni tipo: che cos'è, come si usa, chi lo suona, in che genere di musica... e navigando in YouTube sono rimasta letteralmente estasiata di fronte alle performances di veri maestri. 
Quindi oggi inaugurerò una serie di interventi sulle percussioni, parlandovi di una pratica curiosa e interessante: la body percussion. Con il termine body percussion si intende - come indica il nome stesso- una forma musicale di tipo ritmico che fa uso del corpo del musicista come di uno strumento. Viene impiegata in campo educativo per avvicinare i bambini al mondo del ritmo, ma ha tutte le caratteristiche per essere considerata arte. Basta guardare cosa riesce a fare Keith Terry in questo video. Enjoy!



4.27.2009

Restyling completato

Ci sono riuscita! Entro i termini previsti! www.federicaperuzzo.it ha una nuova veste.

4.22.2009

Restyling

Come annunciato mi sto accingendo ad una revisione del mio sito: www.federicaperuzzo.it. Sto modificandone l'aspetto, riorganizzando i contenuti presenti e aggiungendo alcune novità (alleluia). Mi auguro che diventi più fashion, ma soprattutto più utile (!). Di terra e di nuvole ne seguirà le sorti. Ecco quindi spiegato il cambio repentino di colori e dell'immagine che fa da titolo, in linea con il progetto (wow!) complessivo.
Spero di riuscire a terminare i lavori entro la prossima settimana, ma se fosse questa sarei ancora più contenta!

4.21.2009

sta progettando il restyling del suo sito (era ora!) e molte altre cose. C'è sempre da imparare

danzeirlandesiaroma.com


Se volete scoprire qualcosa in più sulla danza irlandese. danzeirlandesiaroma.com è il sito che fa per voi. Il blog documenta l'attività dell'Accademia Gens d'Ys (con particolare attenzione alla sede romana, com'è giusto che sia), nelle sezioni Diario scolastico, Céili/Serata danzante, Stage ed Eventi e spettacoli. Le sezioni Danze e Storia della danza irlandese raccolgono invece interessantissime informazioni sulle danze, la loro storia, la loro diffusione e le canzoni che le accompagnano. Non mancano infine informazioni sulla storia e la tradizione irlandese.

Da buona neoallieva Gens d'Ys sono diventata un'affezionata lettrice e ringrazio Intruder per l'impegno con cui condivide questa sua passione.

4.11.2009

Pasqua 2009

Egli ci lascia soli soltanto per il tempo che occorre al seme per germogliare.

3.26.2009

Una caduta non è la fine

Oggi ho ricevuto un grande dono. Tramite uno dei blog che seguo ho avuto la possibilità di guardare il video che segue e di conoscere grazie ad esso Nick Vujicic:


Credo che Nick sia una benedizione per tutti noi. Possano la forza e la gioia che traspaiono dal suo volto, dalle sue azioni e dalle sue parole contagiarci tutti e spingerci ad allargare i confini del nostro cuore e della nostra anima. Solo Nick sa attraverso quali sofferenze sia maturata questa sua eccezionale vitalità: possa il suo esempio ricordarci sempre che abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici.

http://www.lifewithoutlimbs.org/

3.25.2009

"Che oggi dimori la pace in te. Che tu sappia e abbia fiducia del fatto che sei esattamente nel luogo in cui devi stare. Che tu possa non dimenticare le possibilità infinite che sorgono attraverso la fede in te stessa e negli altri. Che tu possa utilizzare i doni che hai ricevuto, e possa passare ad altri l'Amore che hai ricevuto.Che tu possa essere felice della persona che sei, così come sei, in questo esatto momento.Permetti che questa consapevolezza penetri fino alle tue ossa, e permetti alla tua anima la libertà di cantare, ballare, pregare e amare. Tutto questo sta qui per ognuna e tutte noi."

Grazie Martina per avermi fatto conoscere questa preghiera. La trascrivo qui in modo che anche altri possano leggerla e farne tesoro.

3.24.2009

Siege of Ennis

Dopo aver descritto i tre passi base necessari per danzare la Siege of Ennis, è venuto il momento di spiegare come devono essere uniti fra loro. Lo so, lo so, è passato tanto tempo… Anch’io, purtroppo, sono stata costretta a prendermi una pausa dal corso. Se avete bisogno di un ripassino potete sempre dare un’occhiata ai seguenti post:

Skip
Rising step
Side step


Ma veniamo subito a noi. La Siege of Ennis è una danza che idealmente racconta un assedio. Secondo le informazioni che ho ricevuto dal mio insegnante, la sequenza dei passi rappresenta l’avvicinamento alle mura della città, il tentativo di oltrepassare le mura e il duello.

Vediamoli con ordine, cominciando dalla posizione di partenza. Ci si dispone in set composti da due file di quattro persone (due coppie per riga) poste una di fronte all’altra. I componenti di ciascuna coppia si tengono per la mano interna alla coppia stessa, intrecciandola in alto. La donna sta alla destra dell’uomo. Il braccio libero rimane sempre disteso lungo il fianco.

1. Due skip avanti, partendo con il piede destro, due skip indietro.
2. Come il punto 1.
3. Spostamento laterale: la coppia che si trova a destra si muove verso sinistra, passando davanti alla coppia che aveva a fianco; nello stesso tempo la coppia di sinistra si porta a destra, passando dietro all’altra coppia. Lo spostamento viene effettuato usando il passo laterale chiuso da rising step.
4. Spostamento laterale: come il punto 3; con questo ulteriore spostamento le coppie tornano ciascuna al proprio posto.
5. Duello: le persone che si trovano in posizione esterna nel set si avvicinano con skip di destro e sul secondo tempo della musica si danno la mano destra, incrociandola in alto e tenendo il gomito piegato, e girano in senso orario per quattro tempi, sempre con passo skip; sul quarto tempo si lasciano e invertono il giro dandosi la mano sinistra. Le quattro persone che si trovano nella parte interna del set fanno la stessa cosa, formando un gruppo al centro. Le donne poggiano le mani sopra quelle degli uomini. Terminati i due giri ciascuno torna al proprio posto.
6. Oltrepassamento delle mura: le coppie si avvicinano di nuovo con due skip (partendo sempre con il destro) e si allontanano con due skip all’indietro. A questo punto le coppie si incrociano con quattro skip avanti: le coppie che stanno dalla parte dei musicisti si danno la mano e alzano le braccia a formare degli archi, le altre coppie oltrepasseranno gli archi passando alla destra della persona che hanno di fronte. In questo modo ogni riga scalerà di una posizione e si formeranno nuovi set.

Attenzione: la riga che arriva in fondo e non trova un’altra riga di persone di fronte a sé rimane in pausa per un’intera sequenza. I componenti delle coppie si scambiano di posto, per cui nella sequenza seguente chi si trovava all’esterno del set sarà all’interno e viceversa.

Potete trovare l'intera sequenza in questo video, oppure in questo: http://www.youtube.com/watch?v=EuiM8GQ_NR8, peraltro utilissimo per capire bene i passi.

3.17.2009

La corazza di san Patrizio

Io oggi lego a me stesso
la potente virtù dell’invocazione della Santissima Trinità,
la fede nell’Essere Uno e Trino,
Creatore del Creato.
Io oggi lego a me stesso
il potere dell’incarnazione di Cristo e del suo battesimo,
il potere della sua crocifissione e della sua sepoltura,
il potere della sua resurrezione e della sua ascensione,
il potere della sua venuta per il Giudizio Universale.
Io oggi lego a me stesso
il potere nell’amore dei cherubini,
nell’obbedienza agli angeli,
nella speranza della resurrezione e della ricompensa,
nelle preghiere dei patriarchi,
nelle predizioni dei profeti,
nella predicazione degli Apostoli,
nella fede dei confessori,
nell’innocenza delle sante vergini,
nelle imprese degli uomini santi.
Io oggi lego a me stesso
la forza del Signore perché mi guidi,
il potere di Dio perché mi sostenga,
la saggezza di Dio perché mi istruisca,
l’occhio di Dio perché tenga il suo sguardo sopra di me,
l’orecchio di Dio perché mi oda,
la parola di Dio perché sia mio discorso,
la mano di Dio perché mi protegga,
la via di Dio perché si stenda davanti a me,
lo scudo di Dio perché mi sia riparo
L’esercito di Dio perché mi difenda
dai tranelli dei demoni,
dalle tentazioni dei vizi,
dai desideri della natura,
da chiunque mi voglia del male,
vicino e lontano,
solo e nella moltitudine.
Io ho invocato tutte queste forze
contro ogni crudele e impietoso potere che si opponga al mio corpo e alla mia anima
contro le stregonerie di falsi profeti,
contro le leggi nere del paganesimo,
contro le leggi false degli eretici,
contro la pratica dell’idolatria,
contro i sortilegi di streghe, degli stregoni e dei maghi,
contro ogni conoscenza che corrompe il corpo e l’anima dell’uomo.
Cristo fammi da scudo oggi
contro il veleno, contro il fuoco,
contro l’annegamento, contro ogni ferita,
così che io possa ricevere abbondante ricompensa.
Cristo sia con me, Cristo sia davanti a me,
Cristo sia dietro di me, Cristo sia in me,
Cristo sia sotto di me, Cristo sia sopra di me,
Cristo sia alla mia destra, Cristo sia alla mia sinistra,
Cristo sia nel cuore di ogni uomo che mi pensa,
Cristo sia sulle labbra di tutti coloro che mi parlano,
Cristo sia in ogni occhio che mi guarda,
Cristo sia in ogni orecchio che mi ascolta.
Io oggi lego me a me stesso
la fede potente dell’l’invocazione della Santissima Trinità,
la fede nell’Essere Uno e Trino,
il Creatore del Creato.
La salvezza appartiene al Signore.
la salvezza proviene da Cristo,
la tua salvezza, o Signore, sia con noi per sempre.
Amen.

Ho portato a casa con me questa preghiera al ritorno dal mio viaggio in Irlanda, la scorsa estate, un viaggio per cui ho molto da ringraziare. Vorrei celebrare così la festa di san Patrizio, oltre che con fiumi di birra.



3.16.2009

Insegnanti su Facebook: sì o no?

“Ma tu cosa ne pensi di Facebook?”
La domanda è arrivata ieri pomeriggio da un’amica insegnante in un liceo. La mia risposta è stata: “E’ uno strumento, nulla di più nulla di meno. Ha delle funzioni utili e permette di fare anche una serie infinita di stupidaggini. Puoi farne un uso intelligente o perderci tempo. Dipende. Io ho un mio profilo e sono passata dal chiedermi a cosa servisse, alla sorpresa di trovarci tanta gente, ad un’esplorazione smodata e, forse, adesso ad un uso più sensato, funzionale ad alcune mie attività.”
Credo che la mia posizione le sia piaciuta. Non ho tardato a scoprire quali erano i reali motivi della sua richiesta, anche perché avevo già avuto modo di rifletterci insieme ad un altro amico, anch’egli insegnante. La sua perplessità nei confronti di Facebook non nasceva infatti dalle caratteristiche dello strumento in sé, ma dall’uso di esso che ne fanno alcuni suoi colleghi, colpevoli a suo giudizio, di mettersi a scimmiottare i propri studenti. Non voglio mettermi ad indagare sulla questione, anche perché non avrei alcun titolo né informazione per farlo. Rispetto gli insegnanti che decidono di non aprire un profilo per non trovarsi in situazioni delicate nei confronti dei propri studenti e immagino che coloro che decidono invece di farlo siano mossi da ottime intenzioni. Vorrei invece fare mia un’affermazione di mio marito, che commentava così: visto che Facebook è tanto usato anche dai ragazzi, penso che gli insegnanti dovrebbero esserci e continuare a essere educatori anche lì, proponendo uno stile “diverso” (dove con diverso si intende diverso dal mordi e fuggi, dalla cretinata gratuita, dall’accontentiamoci della superficialità, basta esserci). Anche un profilo su Facebook e il suo uso possono essere un modo per essere di esempio.
Gli articoli allarmati e allarmanti in cui si mettono in luce le potenzialità distruttive dei social networking mi fanno francamente sorridere. E mi chiedo: ma la capacità di giudizio delle persone dov’è finita? E’ stata risucchiata nel cyberspazio? Oppure non è mai esistita? Se una tecnologia è in grado di controllarmi non credo che il problema stia nella tecnologia, semmai nella mia fragilità. Il vero guaio dei ragazzi non è internet, è il fatto di avere o meno davanti a sé giovani e adulti veramente adulti, testimoni credibili di un modo d’essere interessante, bello, soddisfacente, persone in cammino con pregi e difetti, consapevoli dei propri limiti e delle proprie risorse e costantemente impegnati a migliorare se stessi e il resto del mondo, anche attraverso Facebook.

3.13.2009

Una pausa da Internet per tornare alla realtà?

Il 23 febbraio sul sito del Corriere della sera è apparso un articolo di Francesco Alberoni dal titolo “Una moratoria per i giovani Spengano YouTube e chat Un modo per riprendere contatto con la realtà”. Il titolo mi ha fatto sorridere e, naturalmente, pensare. Così oggi, complice una pausa forzata, sono tornata a leggere quel testo con maggiore attenzione. Alberoni parte da una considerazione estremamente seria, riguardante l’uso di droghe che un tempo avremmo definito pesanti (cocaina, eroina) da parte di un numero a quanto pare elevato di adolescenti milanesi.Dalle interviste è emerso che uno dei canali attraverso i quali è possibile acquistare droga è proprio la rete.

 

Segue un’osservazione molto interessante che cito testualmente: “Questi adolescenti quando sono a scuola, in casa, quando si trovano con gli adulti non ascoltano. Comunicano solo all'interno del loro universo adolescenziale con mezzi che gli adulti non possono controllare: sms, Internet, chat, YouTube, altre web-tribù. Si incontrano di notte, nelle discoteche e nelle feste. Coi genitori recitano, e questi non sanno nulla della loro vita reale. Considerano i docenti dei falliti che insegnano cose inutili e guardano con compatimento gli psicologi. Fra loro parlano poco, piuttosto chattano e ascoltano musica.” (Per inciso: poveri noi adulti, mi farei qualche domanda sulla nostra capacità di essere punti di riferimento interessanti).

 

Sappiamo benissimo che questa descrizione non rende giustizia ai numerosissimi adolescenti e ragazzi che invece hanno un sacco di cose da fare, si impegnano con passione nelle loro attività quotidiane, dallo studio allo sport, ad un’arte o anche semplicemente un hobby e che sanno stare vicini alle persone a cui vogliono bene. Ma è anche vero che fotografa un aspetto della realtà che sarebbe sciocco ignorare o sottovalutare. Prosegue Alberoni: “La separazione fra il mondo giovanile e adulto è incominciato negli anni '60 del secolo scorso con i figli dei fiori, il movimento studentesco, la rivoluzione sessuale. Molti di questi giovani hanno avuto problemi, ma perlomeno avevano radici e ideali. La nuova generazione non ha radici, non ha fondamenti etici, non ha cultura né classica, né politica.” Sono pienamente d’accordo con lui: il fatto che i giovani cerchino di staccarsi dal mondo degli adulti, siano in qualche modo ribelli, rifiutino parte di ciò che è loro proposto fa parte della vita, del percorso di crescita di ciascuno. Anch’io ho pensato per anni che non avrei fatto così oppure cosà (e in effetti non l’ho fatto, sono andata dritta per la mia strada facendo però tesoro dei consigli delle persone che amavo e stimavo). Il vero problema sta nell’assenza di fondamenti, di ideali, di cultura, di VOGLIA DI VIVERE. Ho appena messo il punto a questa frase e già il mio pensiero si ribella: ma siamo davvero sicuri che sia tutto qui? Gli adolescenti che vivono quasi solo nel web, gli adolescenti che si drogano, gli adolescenti che cercano il rischio lo fanno perché non hanno fondamenti, ideali, cultura, voglia di vivere? Mi viene il dubbio che non sia così semplice. Come continuo ad avere il dubbio che non basti la moratoria proposta (due mesi di chiusura di Internet, chat, discoteche) perché ricomincino ad interessarsi ad altro. Può essere uno stimolo certamente: io non guardo mai la TV e ho tempo per fare un sacco di altre cose. Ma non faccio tante altre cose perché non guardo la TV. E’ proprio il contrario: non trovo il tempo di guardare le boiate che trasmettono in TV (e nemmeno i buoni programmi) perché trovo più interessante fare mille altre cose. Un ostacolo serve a farci cambiare rotta solo se vogliamo veramente arrivare da qualche parte e solo nel momento in cui riusciamo a trasformarlo in opportunità. Quante volte una strada sbarrata ci ha semplicemente bloccato (=rinuncia) e quante volte è diventata stimolo per trovarne un’altra (=apprendimento, scoperta)? Soltanto noi possiamo trasformare una mancanza in risorsa: la necessità non si fa di per sé virtù.

Ma questo è positivo, perché ciascuno di noi ha la straordinaria possibilità di imparare che ogni cosa può diventare bene e di rendere testimonianza di questo. Chissà che questo piccolo passo non ci renda già adulti più credibili.

2.27.2009

Passi base della danza irlandese (3): side step




Nei post precedenti abbiamo visto come si danzano lo skip e il rising step. Il primo ci consente di spostarci avanti e indietro, mentre il secondo passo viene effettuato sul posto.
Ora vedremo come effettuare uno spostamento laterale, e con questo avremo visto tutti i passi che ci servono per ballare la Siege of Ennis.

La posizione di partenza è sempre la stessa: piede destro davanti al sinistro, con il tallone destro che tocca il piede sinistro, punte leggermente divaricate.
Spostamento verso destra: piego la gamba destra effettuando un taglio (=hop), porto avanti verso destra il piede destro (=two), sposto il piede sinistro dietro il piede destro (=three), porto ancora il piede destro verso destra (=four) e il sinistro dietro il destro (=five) e ripeto ancora una volta per un totale di sette passi (=six, seven).

Spostamento verso sinistra: piego la gamba sinistra all'indietro, come nella corsa calciata (=hop) e porto il piede sinistro avanti verso sinistra (=two), porto il piede destro dietro il sinistro, chiudendo (=three); sposto di nuovo il piede sinistro a sinistra (=four) e il piede destro dietro il sinistro (=five); di nuovo il sinistro si muove lateralmente (=six) e il destro segue, rimanendo dietro (=seven).

Gli spostamenti vengono conclusi con un rising step.

2.20.2009

Passi base della danza irlandese (2): rising step



Nel post precedente abbiamo visto come si esegue uno skip, o promenade step, passo fondamentale per gli spostamenti in avanti e all'indietro nella Siege of Ennis e nella Giga.
Vediamo ora il passo noto come Rising Step o Rise and Grind Step.

Nella posizione di partenza il peso del corpo è sul piede sinistro. Il piede destro è teso in avanti, con la punta appoggiata al pavimento.
1) Si effettua un saltello sul piede sinistro, rimanendo sul posto (=Hop), mentre si incrocia la gamba destra effettuando un taglio, come nella partenza dello skip.
2) Si salta nuovamente sul piede sinistro, portando contemporaneamente la gamba destra, piegata, dietro di noi (=hop back). Appoggiamo a terra il piede destro e spostiamo il peso su di esso. Nel taglio e nello spostamento laterale le ginocchia rimangono vicine.
3) Ripeto il movimento 2) saltando questa volta sul piede destro e portando indietro la gamba e il piede sinistro. Quando appoggio il piede sinistro a terra conto "one"
4) Porto il peso sul piede destro (="two")
5) Porto di nuovo il peso sul piede sinistro (="three")
6) concludo spostando il peso sul piede destro (="four").

A questo punto sono pronto per ricominciare il passo da capo, saltellando sul piede destro e alzando la gamba sinistra.
Difficile? Detto così, in effetti...

2.18.2009

Passi base della danza irlandese: skip o promenade step


Dopo aver proposto il filmato di una "Siege of Ennis" ho pensato che potesse essere interessante spiegare come la si danza.
Prima però è necessario conoscere i passi che vengono usati: skip (o promenade step), side step (o seven step), rising step. E qui dovrò misurarmi con le mie capacità analitico-descrittive...

Una delle caratteristiche principali della danza irlandese è quella di essere una danza "di gambe": le braccia restano generalmente ferme lungo i fianchi, tranne che nelle prese delle danze di gruppo. I passi vengono effettuati sulle punte, portando sempre un piede davanti (o dietro, a seconda della direzione!) all'altro, in linea retta.

Cominciamo con lo skip.
Posizione di partenza: piede destro davanti al piede sinistro, il tallone destro tocca il piede sinistro e i due piedi si trovano in posizione quasi ortogonale l'uno all'altro (quindi è necessario tenere le punte leggermente aperte).
1) tenendo la gamba destra aderente al ginocchio sinistro, si piega la gamba destra portando il piede verso l'alto, con la punta tesa (=hop, sul tempo debole della musica o levare): questo movimento viene detto taglio ed è una specie di incrocio; si punta poi il piede destro in avanti e si carica su esso il peso (=one, sul battere o tempo forte)
2) si sposta il peso sul piede sinistro, che rimane dietro (=two)
3) si porta nuovamente il peso sul piede destro (=three): in questo modo la gamba sinistra è libera di muoversi e si piega all'indietro (=hop) preparando il passo successivo.

A questo punto si ricomincia da capo (1) con il piede sinistro. Però, poiché la gamba sinistra si trova dietro non si esegue il taglio, ma la si piega semplicemente portando poi il piede in avanti: hop, one, two, three, hop, one, two, three ... fino allo sfinimento.
Il movimento all'indietro è simile, solo che il movimento 1) viene effettuato portando il piede destro dietro il sinistro.

(PhotoCredits: ronnie44052 su Flickr)

2.02.2009

Buon compimese, 2009

Il 2009 ha compiuto il suo primo mese (anzi, un mese e due giorni, a voler essere pignoli) e di Calma apparente non c’è ancora traccia. Dov’è finita? Innanzitutto si è molto riposata e ha molto pensato, durante le vacanze di Natale: si è nutrita di buoni libri ed è stata in piacevole compagnia, ha dormito tanto e si è concessa il lusso di vivere senza orari, tranne quelli dei pasti :)
Poi si è tuffata nel lavoro. In un primo momento avevo pensato di dire “è stata risucchiata dal lavoro”, ma mi sono accorta che non è vero: la scelta è stata ben ponderata, anche se questo comporterà una lunga pausa su altri fronti. Lo sa bene la banda, di cui sto sistematicamente bigiando le prove, ne risente un pochettino la musica, ne risente l’attività internautica... Ma a volte vale la pena di fare un piccolo sacrificio.
Nel frattempo mi consolo con le danze irlandesi. Ecco qua una Siege of Ennis: