12.22.2008

Natale 2008


12.14.2008

Sorry

Il mio blog non ha funzionato correttamente in questi giorni, a causa di alcuni esperimenti in corso. Chiedo scusa!

12.10.2008

test

test

11.24.2008

Presente, passato e futuro

"Ieri è storia, domani è mistero, oggi è un dono, per questo si chiama presente."

Grazie Kung Fu Panda.

11.04.2008

Fine fine

La pioggia incess:ante di questi giorni mi ha fatto tornare in mente una bella canzone di Pacifico, che dice così (il video è, naturalmente, su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=otkqd1p6p64):

Fine, fine, pioggia di piccole spine,
dal cielo velato cadute, spruzzate, paracadutate.
Fine, fine, che allaga tombini e cantine,
in piccole pozze riunite, adunate, a due piedi saltate.

Scendi lentamente, portale i miei saluti più sinceri,
batti piano sui vetri e sciogli i dispiaceri.
Scendi piano piano, che ti senta arrivare da lontano,
che abbia tempo per riparare, rifiatare.

Fine, fine, pioggia e corone di spine,
nel cielo imbiancato con cura intrecciate, ad ognuno assegnate.
Fine, fine, cadono grani e perline,
in queste mattine d'estate infiammate a lungo invocate.

Scendi lentamente, portale i miei saluti gentilmente,
lascia che si riposi e non le manchi niente.
Scendi piano, piano, gocciolando sul viso e sulla mano,
vai dovunque per rinfrescare, dissetare.

Vieni ad aiutarmi,s o che puoi ascoltarmi.
Vieni prima che sia tardi.

Scendi lentamente, dopo tanto calore, finalmente
si riprende respiro e non si sente niente.
Scendi piano, piano, temporale passato e già lontano,
che possiamo dimenticare, riposare…

10.19.2008

An dro 3 - varianti

Altre due varianti dell’An Dro sono Hanter Dro e Danse Trikot.
Hanter Dro (mezzo cerchio): i passi a sinistra sono uguali a quelli dell’An Dro, mentre verso destra si esegue solo un passo con chiusura. Le braccia non si muovono: ciascun ballerino appoggia l’avambraccio destro sull' avambraccio sinistro del vicino, formando una catena.
Danse Trikot è composta da An dro e Hanter dro. Ci si tiene per i mignoli come nell’An dro e nella parte di Hanter dro ci si lega a catena senza lasciare i mignoli.

An Dro retourné

An Dro retourné (o chench'tu) è una variante dell'An dro: i ballerini eseguono la prima parte (16 tempi) come un An Dro normale, poi altri 4 tempi in cui le braccia alla fine del movimento vanno in alto e poi in basso. Nella seconda parte i ballerini avanzano per 2 tempi, battono le mani, si girano, vanno verso l'esterno, battono di nuovo le mani, si girano e ripetono per tre volte.

An dro 2: Kas a barh

L’An Dro può essere anche ballata in coppia, secondo schemi diversi a seconda del paese. In questo caso prende il nome di Kas a barh.

An dro

L'An Dro è una danza francese, originaria della regione del Morbihan. Il suo nome significa cerchio, ronda. Può essere ballata in cerchio, in formazione a catena oppure a coppie.
Nella sua forma base i ballerini formano un cerchio aperto tenendosi per i mignoli. Il palmo della mano destra di ogni ballerino è rivolto verso l’alto, il palmo della mano sinistra è rivolto verso il basso. Il tempo della danza è binario e il passo è strutturato in questo modo:
1. sinistra, chiudo, sinistra (piede destro su);
2. destra, chiudo, destra (piede sinistro su).
La seconda serie di passi si effettua sul posto, in modo che il cerchio si muova costantemente in senso orario. Quando ci si sposta verso sinistra con le braccia si effettua un movimento ad asola verso l’alto, come per arrotolare qualcosa verso di sé. Durante il passo sul posto il medesimo movimento avviene verso il basso.



10.05.2008

Farrotto con zucca e gorgonzola

Negli ultimi mesi sono stata così stanca da non aver più voglia di prepararmi da mangiare. L'ho sempre fatto, naturalmente, ma senza particolare entusiasmo ed accontentandomi di qualcosa di rapido. Domenica scorsa invece è scattata una sorta di reazione: ho sfogliato una rivista di cucina e ho deciso che era venuto il momento di ricominciare a coccolarsi anche così.
Inauguro quindi una nuova sezione del blog, dedicata ai miei esperimenti culinari. Lo so che il web è pieno zeppo di ricette, ma queste sono quelle che piacciono a me.

Il primo piatto che vi propongo è il risultato di una variante applicata ad un risotto visto al ristorante.

Dosi per 2 persone:
100 g di farro perlato
100 g di zucca (ma meglio forse un po' di più)
300 ml di brodo vegetale
1 cipolla piccola
olio di oliva
sale e pepe
gorgonzola cremoso a piacere

Ho tritato la cipolla e l'ho fatta dorare nell'olio. Ho aggiunto la zucca tagliata a pezzetti con un po' d'acqua. Ho coperto il tutto e l'ho lasciato cuocere a fuoco medio per 10 minuti. Ho aggiunto il farro e l'ho fatto tostare per qualche minuto poi ho aggiunto gradualmente il brodo, allungando in "farrotto" man mano che procedeva la cottura. aggiustando di sale e pepe. Al termine della cottura ho tagliato il gorgonzola in fette sottili e l'ho disposto nei piatti, coprendolo con il farro.
E' ottimo accompagnato da un bicchiere di birra. Io ho usato una birra chiara, ma credo che anche una rossa ci stia bene.

9.07.2008

Flessibilità o precarietà

La ripresa delle attività lavorative porta sempre con sé una dose consistente di riflessioni. Mi viene naturale. Credo sia una conseguenza del mio percorso travagliato, alla ricerca di una dimensione che davvero mi appartenga.
Penso che appaia ormai evidente a tutti la difficoltà in cui molti giovani italiani versano sotto il profilo lavorativo. Non ho voglia di mettermi a cercare indagini o numeri, ma mi faccio semplicemente portavoce (l'ennesima) di un disagio diffuso.
Flessibilità e precarietà sono concetti completamente diversi, spesso confusi per ragioni di comodo. Immagino che molti sarebbero ben felici di sentirsi flessibili, ma nessuno vorrebbe sentirsi precario. E' lo stesso per me, quindi mi ha molto incuriosito l'invito ad unirmi ad un gruppo presente su Facebook, ricevuto da uno dei miei contatti. Il sito cui il gruppo fa riferimento è www.flessibilieprecari.org
Ho appena cominciato la lettura, però mi sembra interessante.

7.31.2008

Conto alla rovescia: -2!


Nell'aria si comincia a sentire profumo di vacanza. Mancano solo due giorni alla partenza: destinazione Irlanda. Se penso a quanto ho desiderato questo viaggio provo un immenso stupore. Questa volta ci siamo, sarò davvero lì.


Chissà se riusciremo, nel nostro vagabondare lungo le coste, ad incontrare qualcuno, a fermarci a scambiare un paio di chiacchiere. Questa volta sono più curiosa del solito. Sarà perché tutti me ne hanno parlato bene, sarà perché tutti sono tornati entusiasti. Sono terribilmente felice.


(PS: l'immagine che vedete proviene da alon3.splinder.com. Spero non si arrabbi!)

7.30.2008

Ritorno


Dall'ultimo post pubblicato su questo blog è passata praticamente una vita. Quindi mi sembra giunto il momento di rimediare, anche se si tratterà- come scoprirete presto- di un rimedio temporaneo.

Ogni volta che tra una cosa e un'altra trascorre quello che io giudico un periodo eccessivo di tempo mi ritorna alla mente un'intervista letta anni fa, in cui una giovane, malata di AIDS, dichiarava che a suo parere a ciascuno era concesso un tempo giusto. Lei così giovane e, all'epoca praticamente condannata a morire, non si sentiva colpita da un'ingiustizia. Riteneva di avere avuto tempo a sufficienza per vivere.

Io tante volte invece vorrei che le mie giornate (o forse le mie energie) durassero il doppio.

Ricordare le sue parole è un invito continuo a tenere sott'occhio l'uso che faccio di questa risorsa preziosa e terribilmente deperibile.

5.18.2008

Musica e videogiochi

Ieri mattina mio cugino D. mi ha portato due spartiti trovati in Internet. Sono parti della colonna sonora di un videogioco, Kingdom Hearts, trascritte per pianoforte. Non avevo mai pensato che si potesse considerare la cosa da questo punto di vista, cioè che si potesse affrontare lo studio del pianoforte prendendo spunto anche dalla propria passione per i videogames. Il piccolo shock è stato molto positivo e così, complici un ragazzino curioso e Youtube, sono partita alla scoperta di questo universo parallelo. Se volete provare a fare altrettanto vi segnalo il sito di Sebastian Wolff, che ringrazio per tutto il materiale che mette a disposizione: http://sebastianwolff.info/index.phpPoi potete fare un salto su YouTube, dove potete trovare facilmente musica come questa:

4.20.2008

abilità diverse

Non sono mai stata a stretto contatto con persone che oggi si definirebbero diversamente abili. Le uniche occasioni in cui ho avuto modo di incontrarle sono state talmente rapide che qualsiasi giudizio sarebbe da parte mia superficiale, anche se non riesco a togliermi dalla testa la luce che emanava da un paio di occhi neri che avresti detto crocifissi...

Un giorno sfogliavo uno di quei quotidiani gratuiti che distribuiscono in metropolitana e mi sono inbattuta in un'intervista che aveva dell'incredibile. Mi sono riproposta di conservare il giornale e di tornarci sopra con più calma. Proposito vano: non ho idea di dove sia finito. Per fortuna mi ricordavo almeno il cognome dell'uomo intervistato, un certo Imprudente.
E' stato facile risalire a lui, visto la quantità straordinaria di attività in cui si impegna.
Claudio Imprudente è infatti tra fondatori di Maranà-tha, comunità di famiglie che accoglie bambini in affido, persone con disagi psichici e sociali, donne sole con bimbi; presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna; direttore della rivista “HP- Accaparlante”; animatore e ideatore del “Progetto Calamaio”, che propone percorsi formativi sulla diversità al mondo della scuola, dell’università, del lavoro.
Claudio è affetto da tetraparesi spastica, non può comunicare oralmente, ma attraverso una tavoletta di plexiglas con le lettere dell’alfabeto, che indica con lo sguardo.
Dell'intervista perduta mi rimane un ricordo impreciso: se non sbaglio, Claudio accennava al fatto che, quando incontra qualcuno, è suo "compito" mettere l'altro a proprio agio. E noi poveretti che ci diciamo bravo perché pensiamo di fare del bene! E' proprio vero che ciascuno di noi è un mondo straordinario.
Claudio è un uomo che vorrei conoscere e probabilmente glielo farò sapere.

4.14.2008

Silenzi

E' passato quasi un mese dal mio ultimo post, un mese faticoso, denso di impegni, in bilico tra novità e insicurezze. Ho pensato spesso di tornare a scrivere, ma ogni volta mi mancavano le forze per organizzare i pensieri.
Però nel fine settimana si è materializzata una piccola intuizione: questa assenza è stata simile ad un momento di forzato silenzio. Ma mi rendo subito conto che si tratta di una somiglianza solo esteriore. Penso che il silenzio sia cosa molto buona, perché racchiude in sé la possibilità di attingere ad un nutrimento che altrimenti ci sfugge. Non penso infatti all'assenza di suono, ma alla pace dei pensieri.
Io invece ho vissuto nella lontanza dai miei pensieri, non nella loro pace. Forse per questo ho l'impressione di non aver raccolto neppure briciole di chiarezza.
E' un'ottima intuizione, credo. Mi offre la possibilità di tornare ad ascoltare, questa volta per davvero.

3.21.2008

Buona Pasqua

Ascolta





Il tempo è compiuto, Signore Dio,
dove il banchetto si fa cena eterna,
il pane è diviso
e il vino è versato.
Così la tua salvezza si fa cena
che offre ai piccoli il cibo della vita.

Ora il mistero è rivelato,
accetti il buio della notte,
all’uomo triste che tradisce
regali il bacio dell’amico.

Il tempo è compiuto, Signore Dio,
dove le spine si fan pena e pianto,
la veste è deposta
e il seme è gettato.
Così la tua salvezza si fa croce
che offre ai deboli la grazia del perdono.

Ora il mistero è rivelato,
sopporti il peso della croce,
all’uomo schiavo del peccato
ridoni il senso della vita.

Il tempo è compiuto, Signore Dio,
dove la croce si fa cielo e terra
la vita è affidata
e il sangue è donato.
Così la tua salvezza si fa pace
che offre agli uomini il segno dell’amore.

Ora il mistero è rivelato,
riveli il senso della storia,
all’uomo errante di ogni tempo
prometti il sole della Pasqua.
(testo di don Giorgio Busa, musica di Roberto Bacchini)

3.20.2008

Sconfitte o svolte?

Telefono alla mia amica S. per farle gli auguri di Pasqua con tutta calma e scambiare quattro chiacchiere. Si parla di lavoro, stanchezza, sensazioni di smarrimento, voglia di capire in che direzione muoversi... Una telefonata leggera, ma ad alto rischio depressivo.
Ed ecco che mi ricapita sotto gli occhi un bell'articolo apparso tempo fa su L'Espresso: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Siate-curiosi-siate-folli/1463668.
Mi era piaciuto allora e sono contenta di averlo riletto oggi. L'autore è Steve Jobs (Apple). Jobs racconta tre episodi della sua vita che da apparente sconfitta si sono tramutati in opportunità: l'abbandono del college, il licenziamento da parte di Apple nel 1985, la scoperta di un tumore per fortuna ben curato. A posteriori Jobs riconosce che questi momenti dolorosi hanno aperto nuove strade, gli hanno permesso di intuire realtà che prima rimanevano nascoste.
Un amico a cui avevo girato il link ha commentato: certo, è facile per uno come Jobs (Apple, NeXT, Pixar) parlare così. Non credo: che cos'ha di diverso da me? Non penso che per lui sia stato facile lasciare il college, sapendo che la sua famiglia aveva fatto sacrifici per dargli questa possibilità, accettare di essere licenziato da una società che aveva contribuito a creare, accorgersi che la morte camminava al suo fianco. Jobs stesso lo dichiara e precisa:
Non è possibile 'unire i puntini' guardando avanti; si può unirli solo dopo, guardandoci all'indietro. Così, bisogna aver sempre fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. [...] Perché credere che alla fine i puntini si uniranno ci darà la fiducia necessaria per seguire il nostro cuore anche quando questo ci porterà lontano dalle strade più sicure e scontate, e farà la differenza nella nostra vita.
Si tratta di avere fede, di quella fede che tanti dichiarano di non avere, ma della quale si sente sempre bisogno, che si tratti di una religione o di un semplice anelito dello spirito.
Ho appeso l'articolo di Jobs in cucina, per ricordarmi che tutti abbiamo un mare di possibilità, ma anche che queste non sono sufficienti:
Bisogna trovare quel che amiamo. [...] Chi non l'ha ancora trovato, deve continuare a cercare. [...] E, come in tutte le grandi storie d'amore, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano (e su questa affermazione varrebbe la pena di aprire un altro post! ndr). Perciò, bisogna continuare a cercare sino a che non lo si è trovato.

3.07.2008

More than zero Crossmedia Festival


Conoscete PICNIC, il Festival del Crossmedia che si tiene ad Amsterdam (http://www.picnicnetwork.org/)? Bene, anche Milano ha una proposta da farvi!

Dal 27 al 29 marzo 2008 Palazzo Affari ai Giureconsulti (piazza Mercanti, 2) ospiterà il primo festival italiano interamente dedicato alla creatività crossmediale.

Un fitto calendario di workshop e proiezioni, accompagnato da un concorso internazionale, ci permetterà di conoscere dal vivo il meglio della produzione crossmedia, ma soprattutto di sentire dalla viva voce degli addetti ai lavori in che modo un'idea innovativa si traduce in prodotto di successo. Per i creativi si tratterà anche di un'occasione preziosa per entrare in contatto diretto con i committenti.

Tra gli ospiti internazionali merita senz'altro una menzione a sé Joi Ito, co-fondatore di Creative Commons e celebre Blogger (http://joi.ito.com/). Interessantissima mi pare anche la partecipazione di Current Tv (http://current.com/), che si appresta ad aprire la sua emittente italiana, ma questo è un giudizio dettato esclusivamente dalla mia curiosità personale.

Sul sito http://www.morethanzero.it/ trovate il calendario completo dell'evento e tutte le informazioni per partecipare.

Prenotate il vostro posto!


3.02.2008

I negativi e le svolte impossibili

Ho una vita strana e mi piace da matti anche se non si capisce granché: tutto è una medaglia con due facce. Mai che mi capiti per le mani una sfera, magari di cristallo, in modo da prevedere cosa succederà dopodomani! Nossignora, impossibile. Bisogna continuare così, giorno per giorno, sorpresa dopo sorpresa, stando attenti a schivare i negativi. Ne conoscete qualcuno anche voi? Io temo di conoscerne tanti, perché si nascondono nelle persone più insospettabili. A volte vivono a corrente alternata, un po’ alla Dottor Jekyll e Mr. Hyde.
A differenza dei menagrami, i negativi non portano propriamente sfortuna. Ti risucchiano le energie prospettandoti tutte le possibili difficoltà che incontrerai sul tuo cammino oppure facendoti notare tutte le cose che non vanno in questo mondo del cavolo. Il negativo non necessariamente è una persona, può essere anche una collettività, un’istituzione, una scuola di pensiero. Maestri di negatività in questo senso sono i Telegiornali, i programmi più sconfortanti al mondo dopo i Reality Show.
Personalmente il mondo in cui vivo a me piace molto. Ci sono un sacco di problemi, è vero. Siamo in Italia e a volte (lo dico con astio neanche celato) sembra che lo sport nazionale sia fare finta che va tutto bene o, al contrario (altro italico mistero), lamentarsi di tutto. Il negativo è un campione in entrambe le attività, purtroppo per noi che gli stiamo accanto. Magari tu stai per dare una svolta decisiva alla tua vita, hai intuito che dietro quella proposta può esserci un’occasione a patto che tu sia disposto a rischiare, a metterci del tuo e… Zac! Arriva il negativo a farti ragionare –secondo lui, naturalmente-, con la sua aria di uno che sa come vanno le cose, e ti mette in guardia dalla possibile fregatura. Certo, perché il mondo è pieno di imbroglioni, se ne conta uno ad ogni angolo.
Il negativo è pericolosissimo, perché induce a credere che le cose non possano andare per il peggio, che non ci sia la possibilità di cambiare e migliorare. In guardia, italiani, i negativi sono tra voi. L’unica possibilità è isolarli. Ho detto una stupidaggine. Non esiste mai un’unica possibilità, ma per adesso non me ne vengono in mente altre. Cercare di trasformare un negativo mi sembra ancora complicato…

2.23.2008

Messaggio per Federica Peruzzo, Padova

Ieri ho ricevuto una graditissima sorpresa: una mail da parte di una mia omonima che mi ha trovato cercando nel web. E' bellissimo! Purtroppo non sono riuscita a rispondere al suo messaggio, perché il server mi rispediva la mail al mittente. Quindi lancio un appello: cara Federica Peruzzo, se per caso passi di qua, sappi che mi ha fatto molto piacere sapere di te e che mi piacerebbe anche poterti rispondere. Magari hai un altro indirizzo di posta elettronica da segnalarmi...
Un abbraccio

2.16.2008

Suonare le verdure

Sapevate che con le verdure si può fare musica? Io sapevo che dalle zucche si ricavano ottime percussioni, ma credevo che questa pratica fosse ormai appannaggio solo di popoli del Sud del Mondo. Invece no: si può fare musica anche con carote, pomodori, melanzane, peperoni, porri, cetrioli, addirittura con il prezzemolo. E c'è chi lo fa sul serio.
Flavia Foradini ha incontrato la Vienna Vegetable Orchestra e l'ha presentata su Ventiquattro, magazine de Il Sole24ore. Undici musicisti scelgono al mercato la loro materia prima e costruiscono gli strumenti che utilizzeranno nei concerti, strumenti rigorosamente fragili ma utilmente reimpiegati in un minestrone che corona le loro performances.
Sono andata a curiosare nel loro sito (http://www.gemueseorchester.org/) per vedere che razza di musica si può fare in questo modo e sono rimasta spiazzata: il risultato mi ha riportato alla mente alcuni lavori di John Cage che avevo studiato a scuola, qualcosa di simile a certa musica elettronica.
Incredibile.

Se vi ho incuriosito, sappiate che la creatività musicale non conosce limiti.
Date un'occhiata agli articoli che trovate correlati a questo post: http://www.noantri.com/vienna-vegetable-orchestra-video.html
A me è piaciuto particolarmente http://www.noantri.com/ford-unorchestra-suona-strumenti-interamente-ricavati-da-pezzi-di-un-auto-video.html, anche perché ogni volta che sentivo il comunicato radio in questione mi chiedevo di chi potesse mai essere quella musica che mi piaceva tanto.
Santo cielo, il mondo è pieno di geni! Mi piace tantissimo stare qui.

PS: non ha molto a che fare con la sperimentazione musicale, ma questo video è assolutamente splendido.
http://www.noantri.com/telemetry-orchestra-under-the-cherry-tree-video.html
Un ringraziamento speciale alla redazione di noantri.com che ha raccolto questo materiale.

1.24.2008

Fonti inaspettate


Ieri pomeriggio sfogliavo una rivista femminile e mi sono imbattuta in una pagina che pubblicizzava una borsa. Un particolare ha attirato la mia attenzione. Sulla borsa era stampata una scritta, di quelle che potrebbero tranquillamente stare nel diario di una ragazza. Mi sono chiesta se fosse stata inventata apposta, oppure se non fosse una citazione e ho provato a cercarla nel Web. Così ho scoperto che si trattava di una frase di Jim Morrison e penso valga la pena di riportarla anche qui, così come l'ho appesa nel mio studio:

A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato.

Ho ripensato rapidamente a tutte le volte in cui ho desiderato qualcosa e l'ho ritenuto irraggiungibile, e al fatto che se non ci sono riuscita dipende quasi esclusivamente da questa mancanza di fiducia. Da bambina avevo sogni su sogni (per fortuna ne ho ancora). Uno tra questi mi vedeva disegnatrice di cartoni animati per la Disney. Si potrebbe pensare: bella ambizione! Eppure la possibilità non era tanto lontana, perché un bel giorno nella mia scuola fu organizzato un incontro con un disegnatore di Topolino. Ma io a quell'incontro non ci andai, perché mia mamma mi convinse che non era il caso.
Non so dove potrei essere adesso se quel giorno fossi andata a scuola, ma so per certo che non mi farò rubare un altro sogno.


1.20.2008

L'insostenibile leggerezza dell'ADS

Caspita, trascuro il mio blog per qualche tempo e al mio rientro - ORRORE- scovo tra gli Ads messaggi equivocabili! Bene, questo significa che anche Internet docet. Ci sono tante azioni che compiamo senza preoccuparci delle conseguenze. Forse è il caso di pensarci un po' sopra. Nello specifico ho capito che è necessario prestare attenzione a ciò che si scrive, se non si vuole correre il rischio di essere fraintesi. Questo vale certamente ogni qualvolta vi sia l'intento di comunicare.
Credo che mettersi nei panni di un motore di ricerca sia un'impresa quanto mai improbabile e forse nemmeno troppo utile, ma da questa sorpresina ho sicuramente ricavato un nuovo punto di vista. Speriamo in bene...

1.09.2008

Re Magi

Il mio 2008 è cominciato con una sorpresa. Camminavo per le strade di Barcellona, insieme a mio marito e a una coppia di amici, quando ci siamo imbattuti in un manifesto che annunciava la notte più magica, la notte della Cavalcada dels Reis, la cavalcata dei Re. Sì, perché a Barcellona sono proprio loro a portare i regali, la notte della vigilia dell'Epifania. E così anche noi siamo rimasti in attesa del corteo, lungo via Laietana, mescolati alla folla di bambini, famiglie, giovani e adulti.
Quando siamo partiti per la nostra piccola vacanza non potevamo nemmeno immaginare che ci saremmo ritrovati proprio nel bel mezzo di una tradizione.
Ed è bello pensare che noi veniamo proprio da una delle città dei Magi, Milano, dove il 6 gennaio un analogo corteo (senza doni e con diverso apparato) parte da S. Eustorgio per arrivare al Duomo e assistere alla messa solenne.