3.17.2009

La corazza di san Patrizio

Io oggi lego a me stesso
la potente virtù dell’invocazione della Santissima Trinità,
la fede nell’Essere Uno e Trino,
Creatore del Creato.
Io oggi lego a me stesso
il potere dell’incarnazione di Cristo e del suo battesimo,
il potere della sua crocifissione e della sua sepoltura,
il potere della sua resurrezione e della sua ascensione,
il potere della sua venuta per il Giudizio Universale.
Io oggi lego a me stesso
il potere nell’amore dei cherubini,
nell’obbedienza agli angeli,
nella speranza della resurrezione e della ricompensa,
nelle preghiere dei patriarchi,
nelle predizioni dei profeti,
nella predicazione degli Apostoli,
nella fede dei confessori,
nell’innocenza delle sante vergini,
nelle imprese degli uomini santi.
Io oggi lego a me stesso
la forza del Signore perché mi guidi,
il potere di Dio perché mi sostenga,
la saggezza di Dio perché mi istruisca,
l’occhio di Dio perché tenga il suo sguardo sopra di me,
l’orecchio di Dio perché mi oda,
la parola di Dio perché sia mio discorso,
la mano di Dio perché mi protegga,
la via di Dio perché si stenda davanti a me,
lo scudo di Dio perché mi sia riparo
L’esercito di Dio perché mi difenda
dai tranelli dei demoni,
dalle tentazioni dei vizi,
dai desideri della natura,
da chiunque mi voglia del male,
vicino e lontano,
solo e nella moltitudine.
Io ho invocato tutte queste forze
contro ogni crudele e impietoso potere che si opponga al mio corpo e alla mia anima
contro le stregonerie di falsi profeti,
contro le leggi nere del paganesimo,
contro le leggi false degli eretici,
contro la pratica dell’idolatria,
contro i sortilegi di streghe, degli stregoni e dei maghi,
contro ogni conoscenza che corrompe il corpo e l’anima dell’uomo.
Cristo fammi da scudo oggi
contro il veleno, contro il fuoco,
contro l’annegamento, contro ogni ferita,
così che io possa ricevere abbondante ricompensa.
Cristo sia con me, Cristo sia davanti a me,
Cristo sia dietro di me, Cristo sia in me,
Cristo sia sotto di me, Cristo sia sopra di me,
Cristo sia alla mia destra, Cristo sia alla mia sinistra,
Cristo sia nel cuore di ogni uomo che mi pensa,
Cristo sia sulle labbra di tutti coloro che mi parlano,
Cristo sia in ogni occhio che mi guarda,
Cristo sia in ogni orecchio che mi ascolta.
Io oggi lego me a me stesso
la fede potente dell’l’invocazione della Santissima Trinità,
la fede nell’Essere Uno e Trino,
il Creatore del Creato.
La salvezza appartiene al Signore.
la salvezza proviene da Cristo,
la tua salvezza, o Signore, sia con noi per sempre.
Amen.

Ho portato a casa con me questa preghiera al ritorno dal mio viaggio in Irlanda, la scorsa estate, un viaggio per cui ho molto da ringraziare. Vorrei celebrare così la festa di san Patrizio, oltre che con fiumi di birra.



3.16.2009

Insegnanti su Facebook: sì o no?

“Ma tu cosa ne pensi di Facebook?”
La domanda è arrivata ieri pomeriggio da un’amica insegnante in un liceo. La mia risposta è stata: “E’ uno strumento, nulla di più nulla di meno. Ha delle funzioni utili e permette di fare anche una serie infinita di stupidaggini. Puoi farne un uso intelligente o perderci tempo. Dipende. Io ho un mio profilo e sono passata dal chiedermi a cosa servisse, alla sorpresa di trovarci tanta gente, ad un’esplorazione smodata e, forse, adesso ad un uso più sensato, funzionale ad alcune mie attività.”
Credo che la mia posizione le sia piaciuta. Non ho tardato a scoprire quali erano i reali motivi della sua richiesta, anche perché avevo già avuto modo di rifletterci insieme ad un altro amico, anch’egli insegnante. La sua perplessità nei confronti di Facebook non nasceva infatti dalle caratteristiche dello strumento in sé, ma dall’uso di esso che ne fanno alcuni suoi colleghi, colpevoli a suo giudizio, di mettersi a scimmiottare i propri studenti. Non voglio mettermi ad indagare sulla questione, anche perché non avrei alcun titolo né informazione per farlo. Rispetto gli insegnanti che decidono di non aprire un profilo per non trovarsi in situazioni delicate nei confronti dei propri studenti e immagino che coloro che decidono invece di farlo siano mossi da ottime intenzioni. Vorrei invece fare mia un’affermazione di mio marito, che commentava così: visto che Facebook è tanto usato anche dai ragazzi, penso che gli insegnanti dovrebbero esserci e continuare a essere educatori anche lì, proponendo uno stile “diverso” (dove con diverso si intende diverso dal mordi e fuggi, dalla cretinata gratuita, dall’accontentiamoci della superficialità, basta esserci). Anche un profilo su Facebook e il suo uso possono essere un modo per essere di esempio.
Gli articoli allarmati e allarmanti in cui si mettono in luce le potenzialità distruttive dei social networking mi fanno francamente sorridere. E mi chiedo: ma la capacità di giudizio delle persone dov’è finita? E’ stata risucchiata nel cyberspazio? Oppure non è mai esistita? Se una tecnologia è in grado di controllarmi non credo che il problema stia nella tecnologia, semmai nella mia fragilità. Il vero guaio dei ragazzi non è internet, è il fatto di avere o meno davanti a sé giovani e adulti veramente adulti, testimoni credibili di un modo d’essere interessante, bello, soddisfacente, persone in cammino con pregi e difetti, consapevoli dei propri limiti e delle proprie risorse e costantemente impegnati a migliorare se stessi e il resto del mondo, anche attraverso Facebook.