Gli eventi esterni, ovvero tutto quello che sembra fuori dal nostro controllo, possono essere subiti o interpretati. Due anni fa ho avuto l'impressione che una porta si chiudesse violentemente di fronte a me: il desiderio di continuare a studiare era stato frustrato da difficoltà di ordine economico, dalla chiusura che percepivo intorno a me. E' stato molto spiacevole, ma mi ha costretto a guardarmi attorno, dentro e fuori di me. Ho resistito solo nella misura necessaria a pubblicare i miei lavori, poi ho chiuso tutto nel cassetto, con rabbia.
Ho sentito acuta la nostalgia per attività trascurate e così ho ricominciato a suonare e a disegnare. Mi sono interessata ad argomenti completamente estranei al mio consueto ambito di interesse: pubblicità, comunicazione, programmazione neurolinguistica. Mi sono detta che il mondo era più interessante dei libri. Ho anche pensato di essermi persa. Ho deciso che dovevo cambiare strada per non deprimermi oltre misura, con il risultato di essere in qualche modo tornata a casa. Finalmente la rabbia lascia il posto ad una nuova consapevolezza.
Adesso mi balena davanti la luce proveniente da uno spiraglio. Provo a crederci, nonostante tutto. E scopro che anche quello che credevo di non sapere più non è andato perduto. Oggi per la prima volta so che volevo arrivare qui.
A Month of Reflection
4 mesi fa